Implantologia dentale: in cosa consiste?

Implantologia dentale: in cosa consiste?

L’implantologia dentale Endo-Ossea consiste nell’inserimento di particolari viti, chiamate fixture, nell’osso mascellare o mandibolare, in modo che fungano da aggancio per i nuovi elementi dentali. Gli speciali supporti sono realizzati in titanio, materiale biocompatibile testato nel corso degli anni sul corpo umano, non solo per interventi di implantologia odontoiatrica ma anche in ortopedia.

Il titanio consente l’osteointegrazione, processo che consiste nella duplicazione delle cellule ossee e nella loro associazione alla fixture impiantata, andando a costituire un sistema unico assieme all’osso.

Questa tipologia di intervento viene effettuata a livello ambulatoriale, poiché la tecnica è stata ampiamente migliorata nel corso dei decenni ed è sufficiente una semplice anestesia locale per eseguire e portare a termine l’intera procedura.

Le fasi dell’implantologia

Prima di eseguire un intervento di implantologia odontoiatrica, va studiato in modo approfondito il caso specifico, sfruttando metodi diagnostici di primo livello, come la T.A.C. e le radiografie digitali. Questo consente di valutare l’eventuale presenza di una quota ossea sufficiente ad accogliere l’impianto. Non sempre infatti l’osso è pronto ad ospitare una vite e, in questi casi, è necessario intervenire sul piano terapeutico in modo da adattare la procedura alle singole situazioni.

Vengono poi decise le misure della vite in titanio ed eseguita un’accurata profilassi pre-intervento, tenendo conto della specifica anamnesi del paziente.

L’operazione inizia con una comune anestesia locale, seguita da una piccola incisione gengivale, andando di fatto a predisporre l’area per ospitare l’impianto attraverso l’impiego di uno strumento calibrato sulla specifica fixture. Viene quindi inserita la vite in titanio e suturati i tessuti gengivali, in modo da proteggere la vite dalle infezioni.

L’integrazione completa necessita di qualche mese, passati i quali si andrà a scoprire l’impianto e a rilevare l’impronta, attualmente anche tramite metodiche digitali.

Durante l’ultimissima seduta si procede con l’istallazione dell’elemento protesico personalizzato, perfettamente integrato con gli altri denti.

Vantaggi e controindicazioni dell’impianto endo-osseo

I vantaggi del sottoporsi ad un intervento di implantologia non sono pochi. Innanzitutto la funzione masticatoria risulterà migliorata e i classici fastidi derivanti da un mancato rapporto corretto tra arcata superiore e inferiore spariranno.

Nel caso della perdita di un solo dente, inserendo un solo impianto si riesce a sostituire l’elemento mancante senza coinvolgere gli altri denti vicini con successo funzionale ed estetico.

Se invece non sono presenti denti naturali (edentulia completa) è consigliabile ricorrere a protesi totali, che vengono ancorate agli impianti e possono essere fisse o rimovibili.

Non esistono particolari limiti alla possibilità di sottoporsi a un intervento di implantologia, naturalmente sempre considerando rischi e percentuali di riuscita dell’intervento. In ogni caso esistono soluzioni ad hoc anche per coloro che dovessero mostrare uno scarso quantitativo osseo, come le tecniche rigenerative.

Tra i rischi riscontrabili durante un’operazione di questo tipo ci sono le classiche problematiche da intervento chirurgico come possibile gonfiore della zona operata, ed eventuale formazione di ematoma. Questi possono durare poche ore o qualche giorno: nella maggior parte dei casi possono essere controllati da comuni farmaci antidolorifici e si risolvono in breve tempo senza arrecare troppo disturbo al paziente.

L’implantologia, ad oggi, rappresenta la soluzione più vantaggiosa per tutti coloro che vogliano porre rimedio all’assenza di uno o più denti. La procedura ambulatoriale abbraccia varie branche dell’Odontoiatria e viene eseguita esclusivamente da professionisti preparati e aggiornati.

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